NON DIMENTICHIAMO CHE IL SEVESO SCORRE SOTTO I NOSTRI PIEDI …
La figura
mostra il percorso “coperto” del Seveso, dal tratto in cui viene “tombinato”
alla fine di Via Ornato sino al punto in cui sbocca nella Martesana in via
Melchiorre Gioia. Un tragitto lungo e complesso, che – come si è visto nella
puntata precedente – ha la sua strozzatura in piazzale Istria, dove la portata
si riduce, dai 140 mc/sec iniziali, a 30/40.
Secondo il
documento Studio Idraulico del Torrente
Seveso a cura dell’AIPO (Giugno 2011) se assumiamo come “tempo di ritorno”
100 anni, vale a dire se consideriamo l’evento meteorologico più imponente
degli ultimi 100 anni, dobbiamo aspettarci 180 mm di pioggia in 24 ore e
un’onda di piena di 6.7 milioni di metri cubi a Palazzolo a monte del Canale
Scolmatore di Nord Ovest (CSNO). Allo stato attuale, soltanto 2.3 milioni
possono essere “dirottati” in 24 ore verso il CSNO; ne restano pertanto 4.4 con
piena massima di 6 – 8 ore.
Non è questa
l’unica massa d’acqua che si incanala verso Via Ornato. Dobbiamo infatti
aggiungere i 34 canali fognari che si immettono nel Seveso tra Palazzolo e la
via anzidetta. Se assumiamo lo stesso tempo di ritorno di 100 anni, e in via
cautelativa soltanto 6 ore di massima piena, abbiamo 1.25 milioni di metri cubi
che si aggiungono ai precedenti portando a 5.65 milioni il
volume complessivo che deve essere “tombinato”. Il tappo di piazzale Istria può
assorbirne in 6 ore – allo stato attuale delle cose – 648.000; ai restanti 5
milioni di metri cubi circa non resta perciò altra strada che l’esondazione. I
milanesi ne sanno già qualcosa:
Quali le aree maggiormente a
rischio? Se guardiamo all’esperienza fatta tra il 1980 ed il 1999 queste
riguardano un settore delicato della città, in specie per quanto riguarda il
trasporto pubblico (linea M5):
Come si è
visto, il fenomeno delle esondazioni, lungi dall’attenuarsi, nel primo decennio
2000 sembra farsi più frequente. Quanto basta per non scordarci di questa massa
d’acqua silenziosa che scorre nascosta sotto i nostri piedi.
Milano, 22
Giugno 2012 Claudio
Conti
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