venerdì 22 giugno 2012

ANCORA A PROPOSITO DEL SEVESO




NON DIMENTICHIAMO CHE IL SEVESO SCORRE SOTTO I NOSTRI PIEDI …
 
La figura mostra il percorso “coperto” del Seveso, dal tratto in cui viene “tombinato” alla fine di Via Ornato sino al punto in cui sbocca nella Martesana in via Melchiorre Gioia. Un tragitto lungo e complesso, che – come si è visto nella puntata precedente – ha la sua strozzatura in piazzale Istria, dove la portata si riduce, dai 140 mc/sec iniziali, a 30/40.
Secondo il documento Studio Idraulico del Torrente Seveso a cura dell’AIPO (Giugno 2011) se assumiamo come “tempo di ritorno” 100 anni, vale a dire se consideriamo l’evento meteorologico più imponente degli ultimi 100 anni, dobbiamo aspettarci 180 mm di pioggia in 24 ore e un’onda di piena di 6.7 milioni di metri cubi a Palazzolo a monte del Canale Scolmatore di Nord Ovest (CSNO). Allo stato attuale, soltanto 2.3 milioni possono essere “dirottati” in 24 ore verso il CSNO; ne restano pertanto 4.4 con piena massima di 6 – 8 ore.
Non è questa l’unica massa d’acqua che si incanala verso Via Ornato. Dobbiamo infatti aggiungere i 34 canali fognari che si immettono nel Seveso tra Palazzolo e la via anzidetta. Se assumiamo lo stesso tempo di ritorno di 100 anni, e in via cautelativa soltanto 6 ore di massima piena, abbiamo 1.25 milioni di metri cubi che si aggiungono ai precedenti portando a 5.65 milioni il volume complessivo che deve essere “tombinato”. Il tappo di piazzale Istria può assorbirne in 6 ore – allo stato attuale delle cose – 648.000; ai restanti 5 milioni di metri cubi circa non resta perciò altra strada che l’esondazione. I milanesi ne sanno già qualcosa:


Quali le aree maggiormente a rischio? Se guardiamo all’esperienza fatta tra il 1980 ed il 1999 queste riguardano un settore delicato della città, in specie per quanto riguarda il trasporto pubblico (linea M5):


Come si è visto, il fenomeno delle esondazioni, lungi dall’attenuarsi, nel primo decennio 2000 sembra farsi più frequente. Quanto basta per non scordarci di questa massa d’acqua silenziosa che scorre nascosta sotto i nostri piedi.
Milano, 22 Giugno 2012                                                                                              Claudio Conti

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