mercoledì 4 luglio 2012

IL ROMPICAPO DI VIA DE ANGELIS



Nella puntata precedente ci siamo imbattuti in una situazione paradossale: la via De Angelis, una sorta di fiume carsico del tessuto urbano milanese, una strada che scompare nel nulla …

Già: ma per quale ragione? I signori Domenico Buffa ed Emilio Brusa, primi firmatari - rispettivamente – dei Comitati di Via De Angelis e di Via Val Cismon, ci raccontano una storia che a tratti assume i colori dell’inverosimile.

Sino al 1969 l’ultimo tratto di via De Angelis – da via De Gasperis verso viale Suzzani – era … l’alveo del Seveso! Quando l’anno successivo il fiume fu deviato nella tombinatura, il tratto fu ricoperto; ma restò proprietà del demanio dello Stato e quindi senza opere di urbanizzazione, come sarebbe accaduto ove fosse appartenuto al demanio comunale. A quell’epoca comunque l’incrocio tra le vie De Angelis e De Gasperis era aperto e percorribile, ancorché non asfaltato.


 
Nel 1998 la convenzione tra il Comune di Milano e l’impresa Residenza della Magnolia spa contemplava anche il prolungamento di via De Angelis, previa verifica dell’idoneità della soletta che ricopre la tombinatura del Seveso. Questi lavori in realtà non iniziarono mai; nello stesso tempo 2 Hotels, che apparentemente avevano stipulato con il demanio statale un contratto di affitto in contrasto con la convenzione anzidetta, provvidero a sbarrare con un cancello l’ultimo tratto della strada, che in tal modo veniva ad essi riservato in esclusiva.

Buone notizie nel 2008, quando il cancello viene rimosso, in quanto gli alberghi non sono più interessati al rinnovo del contratto di affitto e l’amministrazione dello Stato si dichiara disponibile a vendere al Comune il tratto tanto discusso. Fine dei guai? Per nulla: il Comune evidentemente non aderisce, ed anzi provvede a disporre una serie di grossi blocchi di cemento per impedire il passaggio lungo il percorso “ovvio” … appunto perché privo delle indispensabili opere di urbanizzazione!


 
Una situazione apparentemente circolare, e in quanto tale destinata ad essere senza fine. A meno che l’avvenuto inserimento di tali opere nel Progetto Niguarda, in seguito al sopralluogo da parte di funzionari comunali, conseguente alll’energica azione dei Comitati e del Consiglio di Zona 9, non sia foriero di buone notizie.

Staremo a vedere.

Milano, 4 luglio 2012                                                                                     Claudio Conti

Nessun commento:

Posta un commento