Pur non essendo tra le partizioni
della città meno favorite, la zona 4 appare fortemente disomogenea, in termini
di quella che ho sin qui chiamato la “qualità oggettiva della vita”, vale a dire
l’accessibilità – entro una distanza conveniente – ai principali servizi da
parte dei cittadini residenti in un qualsivoglia punto di Milano. La figura
mostra la distribuzione, riferita appunto alla zona 4 – dell’indice globale
elaborato dal sistema CCM: ogni n. civico riceve un colore a seconda del valore
dell’indice (compreso tra 1 e 100); la scala cromatica è indicata a destra
della figura e varia da colori bruno-rossicci per i valori minimi fino alle
tonalità di blu più intense per quelli massimi.
Nella figura sono indicate 5
località: viale Premuda 14, dove riscontriamo il massimo dell’indice per zona
4; Via Zama 23, Via Cassinis 73 e via Barabino 8, dove l’indice denota valori
molto bassi nonostante nessuna di queste si possa definire come appartenente
all’estrema periferia, ed infine via Tacito 8, collocata in una posizione più
centrale, e tuttavia contraddistinta da un indice inferiore rispetto alle aree
immediatamente contigue.
Ecco una panoramica di via Zama e
via Cassinis, anch’esse “vittime” in qualche modo della rete ferroviaria
milanese:
Via Barabino fa invece parte del
quartiere che si estende a sud di piazzale Corvetto:
Infine anche via Tacito, come le
prime due, appare in qualche modo sacrificata dal percorso ferroviario:
Vediamo ora il “profilo” che
caratterizza ciascuna di queste unità
abitative sotto il punto di vista dei servizi disponibili (come in precedenza si è
impiegato per i calcoli un raggio di 500 mt). Al solito, ho raggruppato per
comodità i principali servizi entro le seguenti categorie:
·
mobilità: comprende il trasporto pubblico e
privato (taxi)
·
salute: ospedali e farmacie
·
istruzione: scuole per l’infanzia, primarie e
secondarie, istituti professionali, licei e università
·
cultura e informazione: biblioteche ed edicole
· consumi alimentari e casa: supermercati, mercati
all’aperto, negozi alimentari, gastronomia, panetterie, drogherie
·
servizi bancari: sportelli bancari
·
tempo libero non “conviviale”: cinema, teatri,
discoteche, bar
·
tempo libero “conviviale”: ristoranti, pizzerie
·
sport: impianti sportivi, palestre
·
verde pubblico: parchi, giardini
·
luoghi di culto: chiese, sinagoghe, moschee
·
uffici postali.
Per ogni ubicazione sono
riportati 3 dati:
·
il n. di unità comprese entro il raggio
convenuto
·
la % di tale valore rispetto alla corrispondente
media calcolata per l’intera via
· la % del medesimo valore rispetto a quello
corrispondente ottenuto per viale Premuda 14, che – come si è visto – costituisce il picco massimo per zona 4.
Il significato dei due colori è il seguente. Sono
contraddistinti da azzurro chiaro i valori pari a zero di ciascuna località nel
caso che la media corrispondente per l’intera via sia maggiore di zero. Il
colore violetto sta invece ad indicare assenza della categoria di servizi per l’intera
via, e dunque anche per la località in essa compresa.
Vale la pena osservare che, per i
primi 3 casi, l’indice globale oscilla tra un quindicesimo ed un decimo di
quello di viale Premuda 34: una distanza che non può certo lasciare
indifferenti. Particolarmente sconfortante è il quadro prospettato per via Zama
23: un n.civico particolarmente penalizzato, se il suo indice rappresenta
soltanto poco più del 50% di quello medio dell’intera via, che nel complesso
appare essere quella socialmente più “isolata” tra quante sono state prese in
considerazione.
Ancora una volta si ha la
conferma della sostanziale ubiquità del trasporto pubblico (da queste parti i
taxi non sono frequenti, per non parlare del bike sharing …): questo servizio
rappresenta perciò il vero connettivo, il “collante” che tiene assieme il
territorio cittadino.
Da ultimo, cosa penalizza in
particolare il n. 8 di via Tacito? L’accesso a supermercati e negozi alimentari
e per la casa, alle fermate di mezzi pubblici più vicine, ad uno sportello
bancario e ad una palestra o impianto sportivo. Quanto ai ristoranti, la scelta
è larga: a portata di mano ce ne sono ben 11.
Milano, 20 luglio 2012 Claudio Conti
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