mercoledì 18 luglio 2012

VIAGGIO ecc.: conclusione della visita a Zona 9


Spostiamoci ora in un ambito del tutto diverso, immune dai vincoli che affliggono i due esempi che ho esaminato nella puntata precedente: via Arganini 19.

 
Le immagini tratte da Google suggerirebbero l’idea di un quartiere tipicamente residenziale:

 
Ciò nonostante, l’accessibilità ai servizi essenziali non appare significativamente diversa dai due casi precedenti:

 

Concludo ritornando alle estreme propaggini a nord di zona 9 per proporre il caso  di via Chiasserini 74:

 
Come si vede, siamo di nuovo in una sorta di “recinto” ferroviario. Ecco una immagine della via:

 
Il quadro prospettato da CCM per il n. civico 74 di via Chiasserini è abbastanza scarno: disponibilità di autobus (che, come abbiamo sin qui visto, non manca mai) e di una farmacia.



Possiamo ora riepilogare i risultati elencati in questa e nella puntata precedente. Per comodità ho raggruppato i principali servizi entro le seguenti categorie:

·         mobilità: comprende il trasporto pubblico e privato (taxi)
·         salute: ospedali e farmacie
·         istruzione di base: scuole per l’infanzia, primarie e secondarie
·        cultura e informazione: biblioteche ed edicole
·    consumi alimentari e casa: supermercati, mercati all’aperto, negozi alimentari, gastronomia, panetterie, drogherie
·         servizi bancari: sportelli bancari
·    tempo libero e sport: cinema, teatri, discoteche, ristoranti, pizzerie, bar, impianti sportivi, palestre

Il grafico che segue mostra le % rispetto a via Fara 41, ubicazione assunta sin qui come riferimento, stante il massimo che qui viene raggiunto secondo CCM in termini di “qualità oggettiva” della vita. In altri termini, il grafico pone a confronto, per ciascuna categoria di servizi, il valore medio di ogni via con quello corrispondente per via Fara 41.


Il profilo più critico spetta indubbiamente a via Pesaro; quello migliore a via Don Minzoni. Non dovrebbe tuttavia sfuggire a chi legge che i valori per lo più si attestano attorno al 20% - 30%, e solo in un caso superano il 50%: come dire che questi cittadini beneficiano di un accesso ai servizi essenziali che è nel complesso un quarto di quello che si riscontra – non molto lontano – nella medesima zona. Indizio questo di un elevato grado di disomogeneità, del quale è bene a mio giudizio che siamo tutti consapevoli.

Milano 18 luglio 2012                                             Claudio Conti

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